10/05/2009

Tema sulla sicurezza nelle scuole

Emergenza sicurezza nelle scuole

Una tragica conferma, che sottolinea ancora una volta l'emergenza relativa alla messa in sicurezza degli istituti italiani.

Negli ultimi tempi è diventato di inevitabile attualità il tema della sicurezza all’interno degli edifici scolastici. Infatti pochi giorni fa’ è avvenuto un evento il cui tipo era stato dimenticato da tutta la popolazione italiana.

Sono passati sei anni dal terremoto che il 31 ottobre 2002 ha sbriciolato la scuola "Francesco Jovine" di San Giuliano di Puglia, travolgendo 27 bambini e una delle loro maestre. Un terremoto relativamente piccolo che mai e poi mai avrebbe dovuto avere effetti così devastanti. Almeno inizialmente l’opinone pubblica ebbe la sensazione che insieme alla scuola quel terremoto avesse sbriciolato anche la credibilità delle istituzioni preposte alla sicurezza scolastica. Furono giorni di polemiche e prese di posizione che disorientarono i cittadini. Da allora sembrava che tutto ciò che concerne perlomeno la sicurezza degli ambienti scolastici fosse risolto. Invece no.

Sabato mattina infatti a Rivoli, nell'hinterland torinese, al liceo scientifico "Charles Darwin" il crollo della controsoffittatura di un'aula ha provocato oltre alla morte di Vito anche il ferimento grave di un altro 17enne, Andrea Macrì, e quello di un'altra ventina di persone.

Il problema è che questa tragedia non è altro che la punta visibile di un iceberg gigantesco di inadempienze e problemi di sicurezza.

Secondo i vigili del fuoco infatti il 60 per cento degli istituti monitorati non ha l’idoneità all’utilizzo dei propri locali, e tra la mancanza di fondi e gli intoppi burocratici, i lavori avvengono con il contagocce.

Per fare degli esempi, nella scuola secondaria ‘Antonello da Messina’ di Palermo l’acqua si raccoglie con i secchi, nell’istituto ‘Pacinotti’ di Roma ad ogni temporale la palestra si allaga, nella scuola elementare di Fognano(Parma), come in quella materna di Garbatola(Milano), il tetto è in cemento amianto dagli anni Settanta!

Casi limite ed isolati? Non proprio: ritardi, distrazioni, carenze di budget colpiscono a macchia d’olio molte scuole della Penisola.

È impensabile che nel 2008 (oramai quasi 2009) si debba essere alle prese con problemi che sarebbero dovuti essere risolti anni ed anni fa’.

Vi sono una miriade di problemi in questo momento, ma per quanto concerne la sicurezza possono e devono essere evitati: carenza di fondi, burocrazia, edifici fatiscenti, certificazioni incomplete,incompetenze, mancati controlli.

Tutto ciò non fa altro che mettere le scuole in seria difficoltà.

E allora magari quello slogan che i ragazzi di Rivoli, compagni di Vito, hanno scritto su un cartello “Ci ammazzate a scuola, prima di ucciderci in fabbrica” ,qualcuno dovrebbe averlo recepito.

Ma purtroppo l'Italia oggi funziona così, nessuno muove un dito e nessuno dice nulla fino a quando non ci rimette la vita qualcuno. E’ una situazione vergognosa, degenero totale; non oso pensare alle sofferenze che sta passando la famiglia di quel ragazzo, prego solo che qualcuno di quelli che dovrebbero salvaguardare il nostro bene un giorno possa svegliarsi e cominci a fare il proprio lavoro. Le buche dalla strada vanno sistemate quando si formano, non dopo che ci si fa male qualcuno.

1 commento:

  1. sono molto daccordo su tutto ciò che hai detto anche questa espressione "Le buche dalla strada vanno sistemate quando si formano, non dopo che ci si fa male qualcuno."
    nel mio paese pocho tempo fa hanno aggiustato una strada che era in pessime condizioni e per quanto riguarda le buche pochi giorni fa hanno aggiustato una buca.....ma purtroppo nessuno muove un dito e dico solo che è una cosa VERGOGNOSA!!

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